La Basilica di San Francesco: là dove riposa un uomo che ha cambiato il mondo

C’è un luogo, ad Assisi, in cui il tempo sembra trattenere il respiro. È la Basilica di San Francesco, imponente e silenziosa, che si affaccia sulla valle umbra come un faro che da secoli continua a indicare una direzione: quella dell’umiltà, della pace e della fede.

Quando la vidi per la prima volta, ricordo di essermi fermato. Non camminai, non parlai. Rimasi in ascolto. Come se i muri stessi respirassero. Come se Francesco fosse ancora lì, da qualche parte.

In quel momento compresi che questa chiesa non era solo un monumento. Era una testimonianza viva, una risposta, una domanda, un libro di pietra impregnato da secoli di fede e di storia.

Un sogno di pietra: la nascita della Basilica

Fu Papa Gregorio IX, amico personale di Francesco, a volere questa chiesa subito dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1228. Il luogo scelto per la costruzione era allora chiamato “Colle dell’Inferno”, perché si diceva che in passato fosse stato teatro di esecuzioni pubbliche.

Un gesto potente, simbolico: la collina del supplizio diventava così il cuore della misericordia.

I lavori iniziarono subito. A dirigerli fu Frate Elia, compagno di Francesco, uomo controverso e visionario. In poco più di due anni, grazie alle ingentissime risorse messe a disposizione per la sua edificazione, la chiesa era già terminata: una struttura grandiosa, articolata su due livelli – la Basilica Inferiore, più raccolta e mistica, e la Basilica Superiore, inondata di luce, decorata in seguito dai cicli di affreschi di Giotto e Cimabue.

La tomba nascosta

Francesco fu sepolto nel 1230 nella Basilica Inferiore, ma il luogo esatto della sua tomba fu mantenuto segreto per secoli, nascosto per proteggerla da eventuali profanazioni. Fu ritrovata solo nel 1818, in seguito a un’indagine voluta da Papa Pio VII.

Quel momento di ritrovamento, che racconto anche nel mio libro, ha qualcosa di cinematografico e commovente. Immaginare le mani che toccano la pietra, che aprono lentamente il sepolcro, che ritrovano non solo un corpo, ma una presenza.

Il sogno di una Basilica

Nel mio libro “Francesco d’Assisi: L’uomo che volle cambiare il mondo”, dedico un intero capitolo al sogno della Basilica e al rapporto tra Francesco ed Elia. Ho cercato di immaginare l’emozione che Elia deve aver provato, solo, di notte, scrutando la valle e chiedendosi se fosse davvero all’altezza di quella missione. Dimenticando, forse, la cosa più importante: Francesco avrebbe voluto per sé un tempio così magnificente?

La verità è che la Basilica è lì da ottocento anni e continua a parlare di Francesco ogni giorno, a chi sa ascoltare. E questa, infine, credo sia la cosa più importante.

Cosa vedere nella Basilica

  • Gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco (nella Basilica Superiore)
  • La cripta con la tomba di Francesco, di alcuni dei suoi compagni più cari e di Jacopa de’ Settesoli (Frate Jacopa, come la chiamava Francesco)
  • Il crocifisso ligneo nella Cappella di San Martino
  • I chiostri, i resti del Sacro Convento, la biblioteca
  • Il panorama mozzafiato sulla valle

Un luogo da attraversare in silenzio

Se visiterai questa Basilica, non correre. Fermati in silenzio. Cammina piano. Guarda in alto, ma soprattutto dentro.

Assisi ti parlerà.
Francesco ti parlerà.
E forse, anche tu, ti sentirai chiamato a cambiare il mondo… in punta di piedi.

👉 Leggi anche il libro “Francesco d’Assisi: L’uomo che volle cambiare il mondo” per riscoprire la storia di questa Basilica con occhi nuovi.

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